Tetti Eternit, perché e quando sono pericolosi?
Quando il materiale in eternit è soggetto a evidenti condizioni di danneggiamento, scatta, per legge, la bonifica e la sostituzione delle coperture con altre che non prevedono l’uso di amianto. Ma quali agenti influiscono nel degrado delle coperture? Incidono anche elementi banali quali gli agenti atmosferici, piogge acide, sbalzi termici, l’erosione eolica e i microrganismi vegetali, come, ad esempio, le muffe e i licheni.
Condizioni che conducono, a distanza di anni dall’installazione dei tetti eternit, ad alterazioni corrosive superficiali. La conseguenza principale è l’affioramento e il rilascio di fibre pericolose. Ma quali sono i maggiori indicatori utili per valutare lo stato di degrado dei tetti eternit? Per evitare ogni rischio correlato al rilascio di fibre dobbiamo tenere in considerazione: la friabilità, lo stato della superficie con affioramenti di fibre, la formazione di muffe, la presenza di sfaldamenti, crepe, rotture, polverulento in corrispondenza di scoli d’acqua e grondaie.
Badate poi a quello che rappresenta l’elemento più importante che dimostra la pericolosità dei tetti eternit, ovvero la presenza di materiale fibroso conglobato in piccole stalattiti in corrispondenza dei punti di gocciolamento. A fronte di tale evidenza dovrete provvedere al più presto a una bonifica.