Amianto: quanto ne sapete davvero?
Il termine deriva dal greco e significa “incorruttibile”, “asbesto”, “inestinguibile”. Si tratta di un minerale naturale di aspetto fibroso e con una struttura microcristallina, appartenente alla classe chimica dei silicati e facente parte delle due serie mineralogiche del serpentino e degli anfiboli.
Queste, secondo la normativa italiana, a loro volta hanno delle sottocategorie:
– il serpentino, ovvero il silicato di magnesio, comprende solo un tipo di amianto, quello bianco, chiamato Crisotilo;
– gli anfiboli, ovvero i silicati di calcio e magnesio, comprendono:
- la Crocidolite (dal grego “fiocco di lana”), l’amianto blu, che è una varietà fibrosa del minerale riebeckite;
- l’Amosite, l’amianto bruno, il cui nome è l’acronimo di “Asbestos Mines Of South Africa”;
- l’Antofillite (dal greco “garofano”);
- l’Actinolite (dal greco “pietra raggiata”);
- la Tremolite, dal nome della Val Tremola in Svizzera.
L’amianto si ottiene facilmente macinando ed andando ad arricchire la roccia madre che si trova nelle miniere a cielo aperto. È presente in natura in diverse parti della Terra, e proprio per questa sua così vasta diffusione, è necessario rimuoverlo il più possibile, per contenere gli eventuali danni e per far sì che il numero delle persone affette dalle patologie che può causare l’amianto non aumenti.
Tuteliamo l’ambiente sì, ma tuteliamo anche noi stessi.